Conclusioni


Ci è ben chiara adesso la figura della donna, come viene vista rispetto al passato, l'affermazione dei suoi diritti sia nell'ambito legislativo e sia nell'ambito etico-morale. È importante ribadire che la donna ad oggi nutre (quasi) gli stessi diritti dell'uomo in coerenza con l'art. 3 che sostiene il principio di uguaglianza. Prima di concludere il discorso occorre andare a delineare un reminder for the future perché i traguardi conquistati fino ad ora sono sicuramente aulici ma non bastano. Pensiamo ad alcune affermazioni e diciture che vengono standardizzate ancora oggi nei confronti della donna, soprattutto nel Sud Italia, mi scuso in anticipo per l'uso dei termini troppo forti: 'vai con tutti, sei una p*****', 'ti piace aprire le gambe', 'hai fatto carriera solo perché gliel'hai data', 'se ti vesti in quel modo te le cerchi', 'mi ha provocato lei mettendosi quel costume a brasiliana'… sono solo alcune delle frasi che ancora vengono dette dagli uomini e spesso anche dalle donne nei confronti o di una donna di successo o di una donna che ha la sola colpa di essere troppo bella. Lo Stato Italiano naturalmente non può punire tutte le affermazioni che vengono dettate da ormai (e per fortuna) una piccola minoranza che fa, purtroppo, rumore solo con lo sguardo però può incentivare la sensibilizzazione dell'argomento attraverso spettacoli e pubblicità che spieghino il perché queste frasi e questo modo di pensare sia ormai sbagliato e radicato nel passato e come può far soffrire le donne più sensibili e vulnerabili al pensiero altrui. Nella società di oggi è presente uno strumento che fino a qualche secolo fa mai avremmo creduto diventasse così importante, il social network. Il social network è un qualcosa che tutti sappiamo utilizzare (solo una stretta minoranza di persone anziane potrebbe nutrire qualche difficoltà), i Millennial sono capaci di documentarsi attraverso questo strumento quindi perché non utilizzarlo a fin di bene?? I social, spesso, possono essere lo strumento perfetto per il bullismo, soprattutto nei confronti degli adolescenti o donne più vulnerabili, è molto semplice infatti modificare una foto e renderla virale a discapito della vittima. Molte donne e adolescenti si sono suicidati per via dei così chiamati 'Leoni da tastiera' i quali, non sanno far altro che creare profili falsi e insultare persone di successo o persone che hanno già una bassa autostima, loro godono se li vedono soffrire, ecco perché i social sono un'arma a doppio taglio. Se però utilizziamo i social a fin di bene, bene si otterrà. Pensiamo a tutte le organizzazioni e strutture e siti web che si pongono lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica rispetto la violenza sulle donne sia fisica che morale. A volte però la divulgazione e la sensibilizzazione non costituiscono elementi necessari per far sì che la donna venga rispettata in qualsiasi contesto, occorre, perciò, l'intervento statale con incentivi, investimenti e leggi. 

Riguardo al Reminder for the future ci permettiamo di andare a delineare alcune linee guida che lo Stato dovrebbe prendere in considerazione, naturalmente sono interventi che in altri paesi, tipo l'America, sono già attuali e reali in tanti diversi contesti. Seguono quindi alcune proposte del team per un aiuto e un sostegno che si potrebbe dare alle donne in carriera/lavoratrici:

1. Installare degli asili nido aziendali dotati di personale adatto a educare e svolgere azioni quotidiane basilari rivolte all'infante. In Italia è una realtà poco concretizzata, l'Istat ci dice che sono 208 gli asili aziendali di cui 200 si trovano al Nord. Le aziende che sono dotate di questi asili sono la Nestlè, la Ferrero, Artsana Group, la Chicco, l'Università Bicocca di Milano, la Pirelli, la Ferrari, l'Unicredit, la BNL, Intesa San Paolo, Mediolanum, la Telecom, Vodafone e Wind. Queste aziende sono felici di annunciare che gli asili nido aziendali installati e costruiti all'interno della stessa azienda sono i loro benefits più entusiasmanti e necessari. A livello generale però, l'offerta degli asili nido pubblici è insufficiente e gli asili nido aziendali restano un'utopia poiché sono rari e molto costosi nonostante la legge 448/2001 che dovrebbe incentivare le aziende ad aprire asili nido aziendali sempre più prosperosi e accoglienti. Lo Stato potrebbe incentivare l'apertura di questi asili nido con benefit e magari riducendo le tasse a loro spese, purtroppo, l'Italia è caratterizzata da piccole o medie imprese per questo motivo le aziende non riescono autonomamente sostenere i costi.

2. La rete delle FREE-LANCE, un'iniziativa di Cristina Interliggi la quale afferma che ogni qualvolta eseguiva colloqui di lavoro veniva penalizzata perché mamma. Questa rete è stata creata appositamente per le donne mamme libere professioniste ha lo scopo di 'creare un sito vetrina dove le lavoratrici con figli possono offrire le proprie competenze'. Cliccando Qui si visualizza la pagina ufficiale.


3. MINERVA: 'nasce l'8 marzo, per la giornata internazionale della Donna, ma ha come obiettivo quello di tenere alta l'attenzione sulle nostre necessità ogni giorno dell'anno, perché come imprenditrici di noi stesse siamo mamme, figlie, mogli e compagne per 365 giorni l'anno'. Minerva era la dea romana della saggezza, delle strategie, della lealtà e della guerra, figura scelta perché rappresenta le donne libere professioniste (e non solo) che si confrontano quotidianamente con il lavoro e la cura della vita famigliare. L'obiettivo è di riunire le esperienze e i pensieri delle donne lavoratrici per costruire insieme uno spazio dove trovare informazioni utili, dove dialogare e condividere esperienze e bisogni. Cosa puoi trovare in Minerva:

  • informazioni utili su bonus;
  • informazioni sui finanziamenti;
  • servizi dedicati a te;
  • webnar tematici;
  • spazio di discussione e condivisione.


4. Facilitare l'approccio con lo smart working incentivando corsi di formazione e stage retributivi. Questo strumento permette una maggiore flessibilità e inclusività dal momento in cui è caratterizzato dall'assenza di vincoli di orario e di spazio, in particolare, per permettere alla donna lavoratrice di trovare un equilibrio tra la vita personale e lavorativa. Questa realtà è già attuata in alcune aziende, tra cui Desigual, Microsoft e Facebook.


5. Promuovere dei centri per bambini anche all'interno dei centri commerciali e delle palestre come forma di aiuto e sostegno comunitario e territoriale.


6. Asili nido notturni, per tutte le mamme turniste come infermiere, le quali vanno a lavoro quando fuori è ancora buio pesto. L'iniziativa è partita da Villa Castelli, paesino vicino a Brindisi che ha deciso di utilizzare i fondi dell'UE per questo progetto speciale.


In conclusione occorre partire da queste esperienze poste da associazioni no profit, aziende medio grandi e ambienti circostanti sostenere questi progetti attraverso la divulgazione da parte dei cittadini e dell'intervento statale attraverso finanziamenti e benefit. 

A cura di


Davide Di Francesco

Studente


Andrea Pitasi

Team Manager


Michela Di Giampietro

Studentessa


Mattea Vitulano

Studentessa


Erika Rocci

Studentessa


Wiktoria Malisiewicz

Studentessa

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